Ancona, dove KUM! si lega a doppio filo con la sua location: la Mole Vanvitelliana palcoscenico per i dialoghi proposti dal festival, diviene la città in cui i temi del welfare, della politica sanitaria, del disagio, della cura e delle sue possibili declinazioni filosofiche e sociali vengono trattati in modo multidisciplinare.
KUM! è la parola che Dio rivolge a Giona e Gesù a Lazzaro: Alzati!
E da questa parola prende via la riflessione proposta dal festival: è possibile rialzarsi quando l’esperienza della caduta, della malattia, del fallimento, della catastrofe appare senza rimedio? E’ possibile ridare vita ad una vita che sembrava perduta, ricostruire una città che è stata distrutta, ritrovare un popolo che sembrava privato di ogni forma di identità, restituire un volto umano alla vita dopo l’esperienza dell’orrore? Il festival vuole dimostrare la resistenza alla distruzione e la sorpresa della vita che non cede alla morte, accompagnando anche i passi quotidiani della nostra esperienza più comune.
Nelle tre giornate dedicate alla cura, saranno presenti più di 60 relatori tra cui gli psicoanalisti Bernard Toboul e Silvia Lippi, i filosofi Rocco Ronchi e Romano Madera, gli scrittori Paolo Giordano, Concita de Gregorio, Domenico Starnone e Valeria Parrella, e il teologo don Luigi Epicoco, il monaco buddista Lama Paljin Tulku Rinpoce e il rabbino Roberto Dalla Rocca.
Il festival prevede oltre 40 incontri ed è organizzato in sezioni: le tre Lectio Magistralis; I Dialoghi; Le Conversazioni; I Ritratti; Le Letture; Lo Sguardo di Ippocrate; Cineocchio; La Psicologia da tè; Gli Aperitivi filosofici; La Presentazione; A cena con l’autore.