
Curata da Gino Di Maggio, l’esposizione ripercorre la lunga parabola creativa dell’artista, tra i primi in Italia a sondare il binomio arte e tecnologia. A partire dai primi anni Ottanta Guzzetti ha intrapreso una proficua ricerca creativa volta a esplorare i territori dell’arte elettronica e interattiva, fino a indagare le potenzialità della robotica, della stampa 3D e delle scansioni digitali.
La mostra presenta un nucleo di opere emblematiche del suo percorso pionieristico, sculture e installazioni in cui figure plastiche e circuiti elettronici istituiscono un rapporto attivo con lo spettatore, costantemente stimolato a diventare co-produttore delle opere stesse. Le creature di Guzzetti sono “organismi tecnologici” in grado di dissolvere confini e limiti consolidati: quelli tra il mondo naturale e artificiale, tra spiritualità e tecnologia, classicità e modernità, passato e presente. Nelle sue opere sfuma la contrapposizione fra la sacralità dell’arte, che intimorisce e allontana, e l’ironia, che invita al coinvolgimento, al gioco e alla partecipazione.