Il Teatro greco più noto al mondo ospita anche quest’anno i Taobuk Award, che saranno conferiti sabato 17 giugno nel corso della tradizionale serata di gala, che sarà trasmessa da Rai 1. I vincitori del 2023 sono, per la Letteratura le tre scrittrici: Annie Ernaux, Premio Nobel per la Letteratura 2022; Azar Nafisi e Joyce Carol Oates, tutte impegnate attivamente per la piena emancipazione femminile. Per la Scienza il premio sarà assegnato al saggista statunitense David Quammen, la cui vasta opera di divulgazione ha assunto risonanza planetaria in seguito al diffondersi della pandemia, da lui prevista in Spillover già nel 2012.
La XIII edizione di Taobuk – See Sicily, il Taormina International Book Festival, si terrà dal 15 al 19 giugno con il sostegno della Regione Siciliana – Assessorato Turismo Sport e Spettacolo, con il contributo di Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Parco Archeologico Naxos Taormina, Fondazione Taormina Arte Sicilia, Comune di Taormina, Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Catania. Ogni anno il Festival, nato da un’intuizione di Antonella Ferrara, sceglie un tema attorno al quale si sviluppa un calendario di appuntamenti multidisciplinari con importanti scrittori, artisti, filosofi e scienziati. Filo rosso del 2023 sarà Le libertà, al plurale.
Il Teatro greco più noto al mondo ospita anche quest’anno i Taobuk Award, che saranno conferiti sabato 17 giugno nel corso della tradizionale serata di gala, che sarà trasmessa da Rai 1. I vincitori del 2023 sono, per la Letteratura le tre scrittrici: Annie Ernaux, Premio Nobel per la Letteratura 2022; Azar Nafisi e Joyce Carol Oates, tutte impegnate attivamente per la piena emancipazione femminile. Per la Scienza il premio sarà assegnato al saggista statunitense David Quammen, la cui vasta opera di divulgazione ha assunto risonanza planetaria in seguito al diffondersi della pandemia, da lui prevista in Spillover già nel 2012. Oggi esce in libreria il nuovo volume della serie dei libri Dialoghi di Pistoia, edita da UTET, dal titolo NARRARE HUMANUM EST. La vita come intreccio di storie e immaginari, una raccolta di saggi di James Clifford, Stefano Bartezzaghi, Maurizio Bettini, Lina Bolzoni, Ivano Dionigi, Silvia Vegetti Finzi, Luigi Zoja. Il tema è quello della narrazione, indagata nelle sue molteplici sfumature, sul filo conduttore della scorsa edizione del festival di antropologia del contemporaneo. Dall’antropologia alla psicologia e fino alla letteratura, questa antologia offre uno sguardo ampio e transdisciplinare sulla narrazione e su noi, esseri umani, ovvero storie uniche che si intrecciano con quelle degli altri per poter essere raccontate. Le fondamenta stesse della nostra civiltà affondano spesso nella parola, nella narrazione: siamo fatti di carne, ma anche delle parole – scritte o orali – con cui raccontiamo la realtà circostante e noi stessi; parole che ci mettono in viaggio verso mondi immaginari e tempi remoti. Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi è la nuova mostra di Fondazione Golinelli e Sistema Museale di Ateneo, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, curata da Andrea Zanotti, Roberto Balzani, Antonio Danieli e Luca Ciancabilla. Il progetto espositivo presenta un connubio inconsueto e originale tra reperti e oggetti delle collezioni museali dell’Ateneo bolognese, originali exhibit tecnico-scientifici immersivi e interattivi, quadri di Bartolomeo Passarotti, Giacomo Balla, Mattia Moreni, opere d' arte di Nicola Samorì e oggetti, strumenti, video e immagini provenienti dall’Agenzia Spaziale Europea, che esprimono una visione unitaria della cultura e di alleanza tra arte e scienza. La endiadi “arte-scienza” rappresenta la chiave di lettura per interpretare il corso della Storia e per codificare nuovi schemi che consentano di intercettare nuove traiettorie di sviluppo della società. La mostra mette in luce le faglie di discontinuità che hanno costituito le tappe del percorso conoscitivo dell’uomo e offre ai visitatori gli strumenti per riflettere sul progresso dell’umanità. Dal 4 febbraio al 28 maggio 2023 nel Centro Arti e Scienze Golinelli di Bologna. La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna propone, dal 2 al 12 febbraio 2023, all’Oratorio di San Filippo Neri, Seeking Blue Gold, l’installazione site-specific di Lucy + Jorge Orta, a cura di Cristina Francucci e Tatiana Basso. L’opera si focalizza su uno dei meta-temi centrali nella poetica degli Orta, quello dell’acqua, un bene primario – il cosiddetto “oro blu” – ormai oggetto di controverse politiche economiche e di una distribuzione globale iniqua. Il progetto, il cui fulcro è costituito da manufatti lignei provenienti dal mondo rurale ̶ dove ancora sono utilizzati nei sistemi tradizionali d’irrigazione ̶ si propone di stimolare un processo di astr-azione, senza la pretesa di cambiare il mondo, ma con la speranza di instillare un seme dal quale possano germogliare nuove pratiche collettive. Richiesto dalla natura dell’installazione, quello contemplativo è il canale d’accesso a un’immagine di vita pratica, strettamente legata ai ritmi naturali, alle attività manuali tramandate per generazioni, al senso di comunità, nel suo ormai storico confronto con l’ideale di progresso che ha dettato il tempo della corsa alla modernità in Occidente, e che oggi imperversa in alcuni Paesi in via di sviluppo. |
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Giugno 2024
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